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Cosa è un pane nomade?
È una delle più antiche e semplici preparazioni che noi umani abbiamo inventato. Quando ancora eravamo tutti nomadi, prima dell’invenzione delle città, le donne macinavano alcuni semi, vi aggiungevano acqua, quando c’era anche un po’ di sale e mettevano a cuocere l’impasto sulle pietre roventi. Ne risultava un ottimo cibo, nutriente e di lunga durata, ideale per chi cacciava e faceva lunghi viaggi. Per queste sue qualità è passato alle società agro-pastorali e a chi faceva mestieri non sedentari. Se lo portavano dietro pellegrini, pastori, boscaioli, carrettieri, mercanti. Un cibo primario, un pane da lavoro e da viaggio economico, semplice, nutriente, di lunga durata. Queste qualità l’hanno fatto diventare oggi una valida soluzione alimentare per il prossimo futuro e un elemento di studio per risolvere problemi alimentari dei popoli di tutto il mondo. In Italia ne esistono molte varianti: Piadina, Panigacci, Pizza scima, Lestopita, Pane carasau, Frisella e tanti altri.
Ne abbiamo scelti quattro, in rappresentanza di tutto il territorio italiano, dal nord al sud, e attraverso video appositamente realizzati, vi facciamo vedere come si fanno, che caratteristiche hanno e la maniera migliore per usarli. Tutti i video sono tratti dalla puntata “Nutrire il corpo, nutrire la mente”, prodotta dall’Istituto Italiano di Cutura di Melbourne all’interno della serie “Visioni, Italian Ecoway of Lyfe”.

PANIGACCI

I panigacci sono originari della Lunigiana (alta Toscana) e della parte orientale della Liguria. Vengono preparati con farina di grano, acqua e sale. L’impasto piuttosto fluido viene versato in dischetti di terracotta chiamati testi, prima scaldati sul fuoco. I testi con l’impasto vengono poi sistemati l’uno sull’altro in modo da ottenere una cottura simile a quella al forno. Un tempo erano il pane comune delle popolazioni locali, oggi vengono consumati insieme a salumi, formaggi o pesto.

PIADINA

Tra i pani nomadi, la piadina è una varietà molto nota, anche a livello internazionale. Tipica della Romagna e di origine contadina, la piadina ha una consistenza compatta, di forma circolare e sottile. Ha come ingredienti farina di grano, strutto, acqua e sale. Ripiegata e imbottita con salumi e/o formaggi si presenta oggi in Italia come un’affermata alternativa al fast food di origine americana.

TIGELLA

Il termine “tigella” è in realtà lo strumento in cui viene cotto l’impasto di farina che poi ne ha ereditato il nome. Panigacci e tigelle mostrano la loro stretta relazione con l’Appennino e con il fuoco dei camini anche nella somiglianza degli strumenti per la loro preparazione e uso. I veri montanari mettono una foglia di castagno sulla terracotta per dare un aroma e un decoro ogni volta unico.

FRISELLA

Tipica del salento, se la portavano nella sacca i contadini, i pastori, i raccoglitori di olive che passavano tutta la giornata fuori. Rivitalizzata con un po’ d’acqua, un pomodoro, un po’ di origano e lo speciale olio denso e forte dello olive salentine, era un pranzo povero e saporito.

La puntata completa

NUTRIRE IL CORPO, NUTRIRE LA MENTE – VISIONI Italian Ecoway of Lyfe


In collaborazione con Maurizio Sentieri.